La riforma del processo civile entrata in vigore il 01 marzo 2023 ha introdotto numerose novità nel processo di famiglia. Tra queste ricordiamo in particolare il mediatore familiare, riconosciuto professionalmente e processualmente, a cui è possibile ricorrere quando si verificano situazioni di alta conflittualità tali da rendere non mediabile e non altrimenti gestibile la genitorialità.
Genitori, avvocati, giudici e consulenti potranno inoltre giovarsi di un nuovo strumento che la riforma ha introdotto ex novo, mutuandolo dall’esperienza di molti paesi occidentali: il piano genitoriale.
Attraverso tale documento che, costituisce un allegato obbligatorio nelle controversie in cui sono parti figli minori, le parti danno evidenza al giudice del progetto in tema di esercizio della responsabilità genitoriale che hanno in mente di adottare per gestire la fase post separazione o divorzio.
In sostanza il piano dovrebbe contenere un resoconto degli impegni e delle attività quotidiane dei figli riguardanti la scuola, le attività extrascolastiche, le frequentazioni abituali, i programmi per le vacanze etc. e le modalità con le quali ciascun genitore vorrebbe farsi carico di dette esigenze.
È indicativo che l’allegazione del piano genitoriale sia richiesta nella fase introduttiva dei giudizi di separazione e di divorzio, quasi a significare che, nonostante la dissoluzione del rapporto coniugale, ciascun genitore è chiamato comunque a indicare in qual modo vuol impostare i futuri rapporti con i propri figli in un corretto esercizio della responsabilità genitoriale.
L’obiettivo del piano è quello di spingere le parti a concentrarsi non tanto sulle ragioni del dissenso o sulle reciproche pretese ma soprattutto sulle concrete esigenze quotidiane dei figli.
Le madri, sulle quali spesso ricade la maggior parte dei compiti di cura, scopriranno di poter essere aiutate dall’ex partner nella gestione concreta dei figli, nel loro accompagnamento da e per la scuola, la palestra, il calcio, la danza, la musica, il catechismo etc etc.
Allo stesso modo i padri, sui quali tradizionalmente ricade l’obbligazione puramente economica, saranno felici a loro volta di trovarsi maggiormente coinvolti nella vita dei figli, incontrandoli molto più spesso dei canonici fine settimana alternati e/o uno o due pomeriggi a settimana e dando un senso concreto alla loro contribuzione.
Quanto più un piano genitoriale sarà dettagliato (magari prevedendo regole o procedure per la modifica allorchè subentrino cambiamenti nelle esigenze dei figli) tanto più sarà facile per gli avvocati, per i mediatori o per il giudice trovare i punti di contatto tra le due proposte, aiutando così le parti a conciliarsi.
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