L'assegno
unico e universale è una delle misure introdotte dalla manovra
2021(il
sì definitivo con votazione in Senato il 30/3 u.s.) che
ha stanziato anche le risorse necessarie a tale fine.
Gli
obiettivi
che si vogliono perseguire con questa misura sono fondamentalmente
tre:
1. favorire la natalità
2. sostenere la genitorialità
3. promuovere soprattutto l'occupazione femminile.
Si chiama assegno universale perché si fonda sul principio universalistico, che prevede l'attribuzione dell'aiuto a tutti i nuclei familiari che hanno figli, nei limiti naturalmente delle risorse disponibili.
L'assegno
infatti viene
modulato in base all'ISEE del nucleo familiare e all'età dei figli
a carico. Per quanto riguarda le modalità di corresponsione sono
previste due opzioni: il credito d'imposta o il versamento mensile di
una somma di denaro.
Si chiama "assegno
unico" perché
al suo interno sono comprese tutte le detrazioni, gli incentivi, gli
assegni, gli sgravi e i mini bonus già previsti per le famiglie
italiane con figli, che resteranno attivi fino all'entrata a regime
dell'assegno unico e universale.
La misura ha lo scopo di sostituire le seguenti: l'assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, l'assegno di natalità, il premio alla nascita, il fondo di sostegno alla natalità, le detrazioni fiscali contemplate dal Testo Unico delle imposte sui redditi per i figli a carico, l'assegno per il nucleo familiare e gli assegni familiari contemplati dal TU delle norme sugli assegni familiari.
L'assegno unico e universale è destinato alle famiglie con prole e viene riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni dei figli, limite di età che non è previsto se il figlio è disabile.
Esso viene riconosciuto a entrambi i genitori nella stessa misura. In assenza il beneficio spetta a chi esercita la responsabilità genitoriale. In presenza di una crisi coniugale che porta alla separazione o al divorzio, se i coniugi non si accordano, l'assegno spetta al genitore presso cui sono affidati i figli.
Hanno diritto ad accedere all'assegno unico e universale i soggetti che presentano i seguenti requisiti:
possesso della cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell'Unione europea o di uno Stato non appartenente all'Unione europea o del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca, di durata almeno annuale;
assoggettamento al pagamento dell'imposta sul reddito nel territorio italiano
residenza e domicilio con i figli a carico nel territorio italiano e per tutta la durata del beneficio;
residenza in Italia per almeno due anni, anche se non in modo continuativo, o titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, o determinato purché della durata minima di 2 anni.
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